Sindoni
- Fabric Portraits
A Venezia l'installazione di Massimo Mion. Da sottovesti vintage anni ’50, tagliate e sovrapposte, emergono volti di amiche, icone del cinema e persino pornostar. Volti che “si accendono” e si “spengono” grazie alla luce in uno “stencil capovolto”.
A Venezia l'installazione di Massimo Mion. Da sottovesti vintage anni ’50, tagliate e sovrapposte, emergono volti di amiche, icone del cinema e persino pornostar. Volti che “si accendono” e si “spengono” grazie alla luce in uno “stencil capovolto”.
Venezia, Spazio Kanz - Santa Croce 1592 - Campo San Giacomo - dal 12 al 28 settembre 2014
Undici
ritratti su stoffa emergono dalla superficie attraverso la luce.
Sindoni
- Fabric Portraits
è il titolo dell'installazione ideata da Massimo
Mion
che si inaugura venerdì
12 settembre
(ore
18) allo
Spazio
Kanz
a Venezia.
Interamente dedicato all'universo femminile contemporaneo, il
progetto parte dalle storie di donne, attinge al loro vissuto
personale e restituisce un’ampia visione
dell'essere
femminile dentro trame di segni, forme e colori.
Street
artist veneziano
impegnato nella ricerca e applicazione dello stencil, Mion apre il
suo urban style a uno dei temi più interpretati nella storia
dell'arte e sperimenta un nuovo percorso di composizione. Vernici,
bozzetti, cartoncini ritagliati a mano, sagome, colori spray vengono
declinati su strati di stoffa pazientemente tagliata e
retro-illuminata.
I volti di donne che si incontrano ogni giorno, amiche, ma anche
icone dello spettacolo e del cinema e perfino pornostar, accesi in
successione, secondo una durata di illuminazione variabile, creano
coreografie inaspettate e sempre diverse.
Luce,
tempo e superficie
Allestita
fino al 28 settembre tra le nude pareti di mattoni dello Spazio Kanz,
a
pochi passi dal Campo San Giacomo dall'Orio,
Sindoni
si compone di undici
ritratti,
ognuno dalle dimensioni di 30 x 40 cm, eseguiti esclusivamente
attraverso le
sfumature del bianco e nero che la luce lascia trasparire
attraverso
la stoffa.
Proposta
con il patrocinio della Provincia di Venezia e realizzata
nell'arco di un anno,
l'installazione si ispira al significato dei tessuti impiegati per
avvolgere i defunti nell'antichità, con l'obiettivo di dare
una nuova identità al
processo
creativo dello stencil.
“L'idea
è di capovolgere il concetto stesso di stencil – racconta Massimo
Mion -
tecnica che utilizzo da qualche anno per produrre la maggior parte
dei miei lavori. Nello stencil quello che si vede è la vernice che
viene lasciata passare attraverso il foro inciso sulla superficie del
cartoncino. In questo caso, invece, ciò che resta è la luce che
passa attraverso la superficie stratificata della stoffa”.
Sono sottovesti vintage degli anni Cinquanta, una tovaglia di un corredo di matrimonio, un paio di lenzuola provenienti da un ospedale, i supporti alternativi impiegati in questa installazione. Tessuti usati e consunti, appartenuti a donne, che l'autore ha cercato e scelto per destinarli ad accogliere storie di altre donne. Il percorso spazia da volti malinconici a espressioni più assorte e contemplative, oppure fiere e sicure per approdare ad atteggiamenti provocanti, a raccontare emozioni e sentimenti innati nell'identità femminile. Un crescendo di espressioni e fisionomie catturate a partire da uno scatto fotografico, destrutturate e successivamente ricomposte, secondo gradazioni e contrasti cromatici che vivono in virtù della luce. Un sistema di retro illuminazione a led simula il bagliore di una candela e svela il volto raffigurato in una sequenza non prevedibile, instaurando un dialogo sempre nuovo con lo spettatore, rendendo unica la sua esperienza di visita.
Massimo
Mion - Stencilism is a humanism
Il
percorso di Massimo Mion nell'ambito della street art e in
particolare dello stencil, ruota attorno al tema Stencilism is a
Humanism, un gioco di parole ispirato all’opera L'existentialisme
est un humanisme
di Jean-Paul
Sartre
che è anche un tributo a Banksy, uno dei più grandi artisti
viventi, e alla sua prima mostra personale, a Los Angeles, dal titolo
Existencilism.
A
partire dalla sua terra d'origine, il Veneto, Mion è conosciuto in
tutta Italia. Tre suoi murales si trovano a Milano, alla stazione di
Porta Garibaldi. Sono Big
Bad Wolf,
ispirato a Cappuccetto rosso, The
Garden,
dove i bambini giocano in armonia in un parco e To
The Canyon,
dedicato
alla scena finale del film Tempi
moderni,
mentre Colora
il viaggio
si trova alla stazione Greco Pirelli.
Tra i protagonisti dell'Urban contest di Roma 2012, è stato
selezionato in 2 edizioni del concorso indetto dall’Inail Dipingere
la sicurezza sul lavoro.
Per la Venetonight (2012) promossa da Ca' Foscari ha realizzato 4
icone di Philippe Daverio ispirandosi a Andy Warhol. E'
vincitore del
6° concorso Murales
a Lasino
(Trento) e del concorso d’arte What’s
the sound of your (he)art?
organizzato lo scorso anno a Malcesine per il BluesFestival.
Sindoni
- Fabric Portraits
Inaugurazione
venerdì 12 settembre ore 18
dal
12 al 28 settembre 2014
Spazio
Kanz, Santa Croce, 1592 – Campo San Giacomo - Calle De Mezo -
Venezia
da
lunedì a venerdì ore 10.00 - 18.00
Ingresso
gratuito
Informazioni
Tel.
0414763826
- http://massimomion.blogspot.it/
- kanzarchitetti.com
Ufficio
Stampa Raffaella
Bonora - cell. 3397388177 - bonoraraffa@hotmail.com
RIFERIMENTI:
repubblica.it
artribune
arte.it
exibart
veneto.to
nonsolocinema
radio veneto uno
Sindoni (Numero 3)
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